Passione, fascino o investimento l’acquisto di un’auto d’epoca è il sogno di molti automobilisti.
Bisogna però stare attenti. Innanzitutto un’auto vecchia non è necessariamente un’auto d’epoca. E’ opportuno ricorrere all’art. 60 del codice stradale di cui riportiamo i primi 2 capi:
1. Sono considerati appartenenti alla categoria di veicoli con caratteristiche atipiche i motoveicoli e gli autoveicoli d'epoca, nonché i motoveicoli e gli autoveicoli di interesse storico e collezionistico.
2. Rientrano nella categoria dei veicoli d'epoca i motoveicoli e gli autoveicoli cancellati dal P.R.A. perché destinati alla loro conservazione in musei o locali pubblici e privati, ai fini della salvaguardia delle originarie caratteristiche tecniche specifiche della casa costruttrice, e che non siano adeguati nei requisiti, nei dispositivi e negli equipaggiamenti alle vigenti prescrizioni stabilite per l'ammissione alla circolazione. Tali veicoli sono iscritti in apposito elenco presso il Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri.
Possono però circolare in occasione di apposite manifestazioni o raduni autorizzati, limitatamente all’ambito della località e degli itinerari nei quali si svolge l’evento.
Valutiamo ora quali possono essere i costi di mantenimento di un’auto d’epoca oltre l’investimento iniziale s’intende.
Tutti i veicoli, anche quelli d’epoca, sono soggetti a revisione. Bisogna considerare quindi il relativo costo ogni 2 anni. Per quanto la circolazione possa essere limitata è necessaria l’assicurazione. Esistono formule agevolate: copertura con la stessa cifra fino a 3 veicoli d’epoca. Manutenzione e pezzi di ricambio possono costituire una voce dal costo non indifferente a seconda dell’auto. Altra spesa è costituita dall’iscrizione alle associazioni o club federati.
Nel prossimo articolo vedremo i vari elementi da considerare per l’acquisto di un’auto d’epoca.